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domenica 29 gennaio 2017

Portaombrelli tricot DIY. Tanti racconti per un progetto.

Questa è la storia di un portaombrelli "bruttino" ricevuto in dono di nozze...
Già sentita questa storia?!
Questa ha un lieto fine però! Cominciamo dall'inizio...
C'era una volta un portaombrelli "bruttino". La destinataria del dono lo teneva in un angolino, desiderando, un giorno, avverare il desiderio di trasformarlo.
Pensava di confezionare un bel vestito sullo stile del cesto portalegna che esibiva vicino al camino.
Aveva comprato della bella fettuccia tinta cioccolato, e stavolta voleva fare un lavoro tricot.
... ma il tempo era sempre troppo poco...
e il progetto non si compiva...
Finchè la principessa Cucciola, desiderosa di imparare, chiede a mamma di aiutarla e inforca con poca grazia dei ferri n. 12

Il lavoro le dà molta soddisfazione, con ferri grossi e filato ancora di più, vede crescere velocemente la maglia.


Così approfitta di ogni minuto libero per dedicarsi al suo nuovo hobby.

E presto il desiderio della mamma si avvera!

 
  
Che ne dite?

Io lo adoro! 
 

Morale della storiella: 
per insegnare una bimba a lavorare a maglia l'ideale è un lavoro che dia soddisfazione. Tante volte Cucciola ci aveva provato e lasciato perdere. Con un filato di lana e cotone più sottile il lavoro è lento e la pazienza che hanno i bambini è veramente  limitata.
Io sono contentissima di avere finalmente arredato, come si deve, l'angolino in ingresso con il portaombrelli.
E sono orgogliosa di dire che l'ha fatto mia figlia.
Chissà se qualcosa ha ereditato da me...




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